Bioimpedenziometria (BIA)

da | 17/03/2020

BIA: Cosa è?! A cosa serve?

L’impedenza bio-elettrica è un’analisi indiretta (più precisamente una stima) della composizione corporea.

L’impedenza è generata dal passaggio di una corrente alternata (c.a.) ad altissime frequenze, per via transcutanea grazie a degli elettrodi (dim. minima 5×5 cm) posizionati in posizioni precisamente standardizzate (vedi figura).

Nella bioimpedenza il corpo viene considerato come un conduttore cilindrico.

L’impedenza del corpo -il nostro conduttore cilindrico- dipende dalla resistività specifica dei tessuti. E’ direttamente proporzionale alla lunghezza del conduttore e inversamente proporzionale alla sua sezione.
In parole molto più semplici quindi, la corrente alternata si troverà, a seconda della composizione corporea, a percorrere il corpo “più o meno rapidamente”.

Il tessuto adiposo (grasso) fa da isolante mentre l’acqua corporea funge da conduttore. La tensione iniziale quindi della corrente viene “sfasata” a seconda della composizione corporea e questa sfasatura viene misurata dagli elettrodi sensori.

Dal rapporto tra reattanza (Xc) (direttamente proporzionale alla densità dei tessuti) e resistenza (Rz) (inversamente proporzionale alla quantità di fluidi) viene calcolato l’angolo di fase che non è altro che il rapporto tra volumi intra- ed extra-cellulari.

Possono essere utilizzate 3 principali metodiche di analisi bioimpedenziometrica per stimare massa corporea, massa magra e i fluidi corporei: BIA monofrequenza, BIA multifrequenza e BIA Spettroscopica. 

La differenza tra queste diverse metodiche di BIA sta nella capacità intrinseca di ciascuna di esse di utilizzare una sola frequenza (50kHz per la monofrequenza) fino a 50 diverse frequenze ( BIA in spettroscopia) per la misurazione dei parametri BIA.

Come detto poc’anzi, dal rapporto tra reattanza e resistenza misurato a 50kHz si può calcolare l’angolo di fase PA. In soggetti sani il valore dell’angolo di fase oscilla tra 6 e 8. Un basso AP ad esempio è considerato essere indicatore prognostico indipendente di malattia o di rischio di malnutrizione in diverse condizioni cliniche come HIV, insufficienza cardiaca cronica e cancro.

 Ma come, nella pratica viene quantificata la Massa Magra (FFM), la Massa Grassa (FAT), l’Acqua Totale (TBW)?

 Equazioni di regressione distinte sono state studiate per TBW e ECW (Acqua Extracellulare) mentre ICW (Acqua Intracellulare) si può calcolare per semplice sottrazione di ECW da TBW.
In tutti gli studi che riguardano la composizione corporea si assume che il rapporto tra FFM e TBW sia sempre costante, ovvero che l’idratazione della FFM sia sempre la stessa (TBW/FFM = 0,73)
Il rapporto tra TBW e FFM, costante, permette di calcolare anche la FAT:

FAT = TBW-FFM = TBW-(TBW/0,73)

La FFM può essere stimata, come sopra descritto in questo modo:

TBW(kg)/0,73 =  FFM (kg)
Sempre presupponendo che l’idratazione sia costante. Questo rapporto infatti rimane costante in situazioni normofisiologiche, di salute e di idratazione ma prende connotazioni leggermente differenti nel caso in cui sia alterato lo stato di idratazione e in diverse condizioni cliniche.
In soggetti obesi ad esempio, il rapporto potrebbe arrivare ad essere >0,75. 

Nel Journal of Parenteral and Enteral Nutrition Volume 39 Number 7 September 2015 787822 vengono indicate tutte quelle attenzioni che l’operatore deve prestare affinché la misurazione risulti il più vicina possibile alla realtà. Ad esempio: 

    • Prestare attenzione che il paziente, supino, non vada a toccare con le mani le proprie cosce o che le gambe siano leggermente divaricate e quindi non ci sia contatto tra di esseNon effettuare la misurazione appena il paziente si è disteso.
    • C’è un rapido aumento del valore dell’impedenza nei primi 10 minuti dovuto soprattutto alla redistribuzione dei fluidi corporei. Il più grande aumento nell’impedenza c’è alle frequenze più basse, dovuto soprattutto ad un decremento della ECW.
    • La misura dell’impedenza può variare di circa il 2% tra il lato dominante del corpo e l’altro.
    • Pulire la pelle a contatto con gli elettrodi con alcool e togliere oggetti metallici dal corpo comportano piccoli errori (1%) nella misurazione dell’impedenza.
    • Quantomeno raccomandabile tenere la temperatura della stanza in cui ci si trova e in cui si effettuerà la misurazione tra 22,3 °C e 27,7°C.

    Diventa molto importante capire quindi come funzionano le diverse metodiche BIA (monofrequenza, multifrequenza, spettroscopica). A seconda delle peculiarità si può scegliere la valutazione migliore e quella che più fa al nostro caso.
    Applicare una metodica con monofrequenza ad un paziente edematoso potrebbe portare ad errori impliciti nelle metodica stessa in quanto l’uso di una sola frequenza non permette la distinzione tra ICW e ECW, una differenza sostanziale da un’apparecchiatura in multifrequenza.
    C’è inoltre da ricordare che, con patologie acute o croniche, i presupposti di idratazione in generale e di idratazione della FFM sopra espressi, sono spesso violati. Proprio per questo si necessita di equazioni predittive che si possano applicare a questi casi. Nei software che permettono di scegliere le equazioni da utilizzare per la stima della composizione corporea, si deve sempre prima partire da una valutazione qualitativa basata sui parametri bioimpedenziometrici citati sopra, tenendo presente la condizione clinica, farmacologica e fisiologica del paziente stesso.

     

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    Letture consigliate e bibliografia

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